Gli annunci di pubblica utilità sui diritti umani sono ora diffusi ovunque 19 Ottobre 2006
Sedetevi in un caffè di Parigi o di un ristorante di Firenze con un monitor interno e può darsi che siate colpiti da potenti messaggi audiovisivi che spiegano veramente i diritti umani.
Pubblicati nel giugno di quest’anno, questi trenta, o sessanta, annunci fanno vivere tutti i 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Hanno avuto un richiamo immediato e nel giro di poche settimane erano in onda in oltre 1.000 stazioni televisive in tutto il mondo.
Tre mesi dopo il loro debutto, il passaparola li ha portati ad estendersi ad altre sedi oltre alla televisione. Solo questa settimana ci sono state nuove proiezioni su schermo in stazioni di servizio di Johannesburg, Sud Africa, in sessantaquattro teatri in Buffalo, nello stato di New York, e su due dozzine di schermi nella più grande catena di librerie di Roma. Vengono mostrati in vetrine di Londra e su una linea di autobus di Francoforte.
A un livello più ufficiale, nello scorso agosto i 30 annunci sono stati mostrati in anteprima come parte di un summit internazionale sui diritti umani tenuto presso il quartier generale delle Nazioni Unite, dove funzionari dell’ONU e delegati dei diritti umani in rappresentanza di 49 nazioni si sono alzati in piedi per applaudirli. La stessa sera hanno incontrato la risposta entusiasta degli oltre 2.000 newyorkesi che hanno affollato New York, Union Square Park per un concerto per i diritti umani che ha commosso la città. Due settimane dopo sono stati il punto culminante di una presentazione data da un austriaco rappresentante diciottenne della Gioventù per i Diritti Umani al Palais Wilson, sede del Commissariato delle Nazioni Unite dei Diritti Umani. L’evento era l’annuale “Giornata di discussione” del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini.
Gli usi di questi messaggi sono infiniti. Un rappresentante di un’organizzazione non governativa delle Nazioni Unite ha scritto che la sua organizzazione intende diffondere “i vostri cortometraggi nel miglior modo possibile, dato che stiamo lavorando in circa 60 paesi con amici che condividono le nostre idee”.
Gli annunci fanno parte di una confezione di materiali audiovisivi e scritti prodotti da Youth for Human Rights International.